Formazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA

FORMAZIONE

il FIGLIO dell'UOMO

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dal 28 Marzo al 4 Aprile 2010

9a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

L'ARGOMENTO DI OGGI

Aderite all"

ORDINE LAICO dei " CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO" per VIVERE il VANGELO, Diventate CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO vivendo la Vostra VITA in FAMIGLIA e sul LAVORO secondo VIA, VERITA' VITA

dai GIORNALI di OGGI

NO ALLA CATTIVA SANITA',

NO ALLO SPERPERO DI 210 Mnl per un OSPEDALE CHE NON SERVE, SI ALLE ECCELLENZE,

CACCIAMO I BECCAMORTI

CHE PROSPERANO SULLE SPALLE DELLA GENTE.

Bari, gli intercettati parlano di esponenti nazionali

Verifiche contabili

"Fondi a politici del centrosinistra"

Sanità e appalti, l'inchiesta s'allarga

In arrivo la commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario

"Fondi a politici del centrosinistra" Sanità e appalti, l'inchiesta s'allarga

2009-09-08

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

 

L'ARGOMENTO DI OGGI

 

Il mio Pensiero:

Per. Ind. Giacomo Dalessandro

V candidato indipendente alla Canditdatura A Segretario Nazionale PD

 

FACCIAMO RIPARTIRE L'ITALIA dalle COSE SERIE

2009-09-06

Oggetto: NO ALLA CATTIVA SANITA', NO ALLO SPERPERO DI 210 Mnl per un OSPEDALE CHE NON SERVE, SI ALLE ECCELLENZE, CACCIAMO I BECCAMORTI CHE PROSPERANO SULLE SPALLE DELLA GENTE.

ASSURDO INVESTIMENTO DA 210Mnl a TARANTO per NUOVO OSPEDALE

Ad 1 Km da OSPEDALE NORD OPERATIVO AL 30%,

DECENTRATO dalla CITTA' DOVE ESISTE OSPEDALE FUNZIONANTE S.MA ANNUNZIATA,

a 24 Km da OSPEDALE di MARTINA in DEPAUPERAMENTO…

Ill.mi :

Pres. Regione Puglia N. Vendola

Pres. Del Consiglio dei Ministri S. Berlusconi

Pres. della Repubblica G. Napolitano

Pres. del Senato della Repubblica R. G. Schifani

Pres. della Camera dei Deputati G. Fini

Senatori

Parlamentari

Segretari Partiti Politici

Stampa ed Informazione

SPERPERARE INVESTIMENTI IN OPERE FASULLE E' DEMENZIALE

Gent. mi,

una Eccellenza Oculistica, è stata realizzata in un ospedale che ha più di 50 anni, in un reparto decentrato su due piani, che occupa poco più di 500 m2 al piano rialzato, e meno di 300 m2 al 5° piano, in una cittadina del sud di 28000 abitanti, e riceve un flusso giornaliero di almeno 50 visite specialistiche, con più di 1200 interventi all'anno, con una equipe altamente specializzata di altissimo livello, personale para,medico, ausiliario eccellente, servizio ottimo.

Il responsabile Dott. S. Santoro va in Pensione a Settembre .

Non depauperiamo ricchezza Professionale, Valorizziamola dandogli un incario più prestigioso di Coordinare l'eccellenza Oculistica della Puglia, o di Presiedere alla riorganizzazione Ospedaliera di Taranto, migliorando quanto sotto riportato, rendendola eccellenza senza sperperare 210 Mln di Euro.

A Taranto esiste un grande Ospedale, nella città, a servizio degli abitanti, il Santissima Annunziata, che assolve ai problemi della cittadinanza da oltre 30 anni.

Si deve farne una eccellenza, basta potenziare la struttura, migliorarla, aggiornare il personale medico e paramedico, potenziare le attrezzature, eliminare le liste di attesa facendo turni di 24 ore per le visite che abbisognano di macchine costose attualmente sotto utilizzate al 30% . Approfittiamo dell'ultima legge sull'edilizia per espandere e migliorare la struttura, bastano ed avanzano 60 Mln, di Euro,

Soprattutto ha un Know-how, non abbisogna di sperpero di decine di milioni di Euro per l'avviamento, ha apparecchiature funzionanti, ce ne sono altre in corso di sostituzioni, manutenzione, con investimenti già programmati, …

L'ospedale Nord è utilizzato al di sotto del 30% , va potenziato, è decentrato rispetto alla città, ma può servire al Quartiere Paolo VI ed all'interland , bastano 30 Mln di Euro.

L'ospedale di Martina Franca è in fase di dismissioni o depotenziamento, anche di reparti che per oltre 50 anni sono stati eccellenze, vedi Oculistica. Bastano 20 Mln di Euro per ripotenziare l'intera struttura, accorpando la degenza di alcuni reparti, facendolo più Day-Hospital, migliorando le attrezzature e professionalizzando ulteriormente il personale per renderlo Avanguardia Sanitaria.

Poi tutti e 3 si manterranno da soli, se li si rende servizio efficiente di eccellenza per la collettività, così come fa quello di Putignano che serve un interland molto più vasto vasto della popolazione residente.

Ma soprattutto, avanzano 70 Mln di Euro per fare prevenzione alla Salute dei cittadini, per aiutare l'ILVA nella prevenzione, abbattendo le polveri, le emissioni tossiche, disinquinando le acque, ridando un futuro anche all'occupazione, non facendo gravare solo sull'ILVA i costi delle Bonifiche.

Gli altri 30 Mln di Euro si utilizzino per migliorare la depurazione delle Acque, e per far partire la raccolta differenziata, che sembra lontana da noi mille anni luce.

Diamo un esempio di come vogliamo fare Eccellenza Sanitaria, Prevenzione reale, investiamo in qualità, salute e lavoro che resta al sud, invece che andare al 80% in tasca di emeriti sconosciuti.

Mi ripeto, non depauperiamo ricchezza Professionale, non solo del Dott. Santoro, ma di tutto il Personale degli Ospedali di Taranto e Martina, anche della Puglia cha ha bisogno di cacciare il malaffare per far tornare a spendele l'Eccellenza Sanitaria Italiana, invidiata IN TUTTO IL Mondo.

Valorizziamola dandogli un incario più prestigioso di Coordinare l'eccellenza Oculistica della Puglia, o di Non sperperiamo 210 Mln di Euro, ma accresciamo il loro valore investendo in Professionalità, Attrezzature in funzione per 24 ore, Servizio per la collettività, Prevenzione.

Cittadini di Taranto e Provincia, Associazioni, Partiti di tutti gli schieramenti, Sindacati, Lavoratori dell'ILVA, Lavoratori della Provincia di Taranto, fate sentire la VS. VOCE.

Per. Ind. Giacomo Dalessandro

V candidato indipendente alla Canditdatura A Segretario Nazionale PD

studiotecnicodalessandro@virgilio.it

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Per il primo articolo Sull'Ospedale da 210 Mln di Euro di Taranto clicca qui sopra

Per l'eccellenza Oculistica di Putignano clicca qui sopra

 

 

Dal Sito Internet di

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2009-09-05

CORRIERE della SERA

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2009-09-05

Regione Puglia

Il "metodo Gianpi" e il centrosinistra Tarantini per tre ore dal pm della sanità

L’imprenditore ricostruisce gli affari con il figlio del senatore Tedesco

BARI — Ma il sistema Ta­rantini, di accaparrarsi appal­ti e forniture con ogni mezzo più o meno piccante, era lo stesso già quando Gianpi era in affari con il figlio del sena­tore Pd Alberto Tedesco? E il metodo di oliare i rapporti con favori più o meno confes­sabili ha funzionato anche in ambienti di centrosinistra?

Ha cercato di scoprirlo ieri il pm antimafia Desireé Dige­ronimo che lo ha interrogato per tre ore. Una deposizione che segna il debutto ufficiale dell’imprenditore, arcinoto per aver pagato Patrizia D’Ad­dario per la prestazione ses­suale fornita al premier Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, nell’inchiesta sulla sanità pu­gliese. L’indagine che ipotiz­za l’esistenza di una sorta di "cupola" interna all’assesso­rato alla Sanità che spartiva affari, voti, denaro da destina­re a partiti di centrosinistra e favori a boss locali. Indagato chiave l’ex assessore Alberto Tedesco, dimessosi dall’inca­rico appena raggiunto dalla notizia dell’inchiesta e ripe­scato dal Pd al Senato dopo l’elezione alle Europee del se­natore Paolo De Castro. All’in­terrogatorio Gianpi, che non era indagato in questo proce­dimento ma in altri connessi, si è presentato con uno dei suoi avvocati, Guido Quaran­ta. L’altro suo difensore, Nico D’Ascola, non ha voluto con­fermare né smentire che la sua posizione di persona in­formata sui fatti di Tarantini sia rimasta inalterata alla fine della deposizione. Nessuna smentita nemmeno sul fatto che nell’interrogatorio si sia parlato di escort. Finora le amichette festanti di Gianpi non avevano fatto la loro comparsa in questa inchie­sta.

Ma cosa ha detto Gianpi? Il pm Digeronimo ha ripercor­so le tappe della carriera di Ta­rantini come imprenditore. Si è tornati indietro al 2004 quando Tarantini era amico di Giuseppe Tedesco e assie­me si occupavano di un’azien­da di forniture di protesi. Un sodalizio che poi finì con il deteriorarsi dei rapporti fra i due. Gianpi cominciava a "fa­re le scarpe" al suo amico, malgrado lui lo avesse aiuta­to al momento della morte del padre di Tarantini, a risol­levare l’azienda. All’epoca il senatore Tedesco era consi­gliere di opposizione, ritenu­to da molti "morbido" nei confronti della linea Fitto sul­la Sanità. La frattura tra i Te­desco e Tarantini ad un tratto divenne insanabile come di­mostra un’intercettazione agli atti tra l’ex assessore e l’ex consigliere regionale Udc Tato Greco. In cui Tedesco chiede all’amico: "Senti Tato, ti volevo parlare, c’è una si­tuazione che sta diventando incresciosa tra i Tarantini e i miei figli (...). È successo che si stanno comportando in ma­niera poco corretta. Nel sen­so che stanno rompendo le p... sui clienti. Hanno fatto scherzetti vari con alcuni listi­ni eccetera eccetera". Tato: "E io cosa posso fare? Dim­mi... ".

Virginia Piccolillo

05 settembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-09-05

Bari, gli intercettati parlano di esponenti nazionali

Verifiche contabili

"Fondi a politici del centrosinistra"

Sanità e appalti, l'inchiesta s'allarga

In arrivo la commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario

"Fondi a politici del centrosinistra" Sanità e appalti, l'inchiesta s'allarga

La sede della presidenza della Regione Puglia

di MARA CHIARELLI

BARI - Imprenditori e politici parlavano liberamente al telefono, facendo anche i nomi di personaggi nazionali ai quali sarebbe arrivato il denaro, frutto di un "patto criminale". Intanto, le microspie dei carabinieri registravano fedelmente le conversazioni.

Si sposta così ad un livello superiore l'indagine della procura antimafia di Bari sull'intreccio fra imprenditoria e sanità regionale, nella quale sono già state indagate 16 persone e per la quale il 7 e 8 settembre prossimi sarà a Bari la commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario.

L'attenzione dei carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal pm Desirée Digeronimo è ora puntata su cinque partiti di centrosinistra, i cui referenti avrebbero dovuto ricambiare il denaro ricevuto con generosi appalti. Già nel luglio scorso erano stati acquisiti bilanci e documentazione bancaria di Pd, Prc, Socialisti autonomisti dell'ex assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco (ora senatore Pd e principale indagato), di Sinistra e Libertà (del governatore Vendola) e della Lista Emiliano, facente capo al sindaco di Bari.

Ora, incrociando le prime verifiche sulla documentazione con le intercettazioni delle telefonate fra Tedesco e alcuni imprenditori, sembrerebbe prendere corpo l'ipotesi che cifre a più zeri sarebbero state versate a politici regionali e nazionali. Microspie, piazzate per otto mesi nella stanza dell'ex assessore alla sanità, avrebbero poi registrato altri accordi, proposti da manager disponibili a finanziare i partiti di centrosinistra in cambio di "forniture e servizi" da svolgere in regime di monopolio.

Si tratta a questo punto di comprendere quale direzione abbia preso il flusso di denaro e da dove provenisse. L'ipotesi è che i soldi, prelevati da fondi neri delle società e occultati sotto false voci in bilancio, sarebbero stati dati ai politici locali e, in un successivo momento, sarebbero transitati nelle disponibilità dei referenti nazionali. Ma quello che salta all'occhio nelle diverse indagini sull'assessorato regionale alla sanità, affidate a più pm della stessa procura, è che la gestione dell'attività sarebbe stata spartita fra Alberto Tedesco e dirigenti e funzionari apparentemente fedeli all'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, lo stesso che avrebbe gestito un giro di escort portate anche a Palazzo Grazioli.

La "società" fra Tarantini e Tedesco si sarebbe poi infranta sulla reciproca concorrenza nella fornitura di protesi sanitarie in tutta la regione. E non sarebbe un caso che, come emerge dalle indagini, le nomine dei direttori generali della Asl venivano fatte su indicazione dello stesso ex assessore seguendo logiche di ritorno elettorale. Egualmente, gli appalti sarebbero stati affidati a chi era in grado di garantire un numero congruo di voti.

Ne parleranno martedì in Prefettura a Bari, dinanzi ai senatori della commissione, i pm titolari delle due più grosse inchieste: Desirée Digeronimo e Lorenzo Nicastro. Quest'ultimo, affiancato nell'indagine dal collega Roberto Rossi, indagando sulle anomalie nelle procedure di accreditamento delle strutture sanitarie di riabilitazione in Puglia, ha scoperto un nuovo triangolo sesso, affari e politica, nel quale sarebbe coinvolto Tarantini e un altro ex assessore della prima Giunta Vendola. Il politico avrebbe promesso a donne posti di lavoro e consulenze alla Regione o a Unioncamere Puglia, in cambio di prestazioni sessuali. Tra le sue accompagnatrici, anche una escort "offerta" da Tarantini, per ottenere appalti.

(4 settembre 2009)

 

 

 

 

 

 

 

L'indagine coinvolge esponenti della prima giunta Vendola e assegna un ruolo primario a Gianpaolo Tarantini,

l'imprenditore legato al caso D'Addario ed alle ragazze-immagine' per le feste del premier a Palazzo Grazioli

"Escort per due ex assessori regionali"

A Bari cresce l'inchiesta su sesso e politica

"Escort per due ex assessori regionali" A Bari cresce l'inchiesta su sesso e politica

Patrizia D'Addario accanto al premier Berlusconi

BARI - Due ex assessori della prima giunta regionale pugliese guidata da Nichi Vendola (che ha subito un rimpasto all'inizio del luglio scorso) sono coinvolti in una nuova indagine della procura di Bari su sesso, affari e politica. I nomi dei due politici non sono al momento iscritti nel registro degli indagati, anche perchè sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Guardia di finanza.

Ai due politici - che sono stati intercettati - gli investigatori sono arrivati mentre indagavano sull'esistenza di una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso a cui avrebbero preso parte sei indagati: dirigenti e funzionari dell'assessorato regionale alla sanità e imprenditori.

Nell'indagine è coinvolto ancora una volta l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, il cui nome è soprattutto legato alla escort Patrizia D'Addario e alle ragazze immagine che egli ha mandato a più riprese, pagandole, a feste organizzate nelle residenze private del premier Silvio Berlusconi.

In questa nuova inchiesta, condotta dai pm Roberto Rossi e Lorenzo Nicastro, emergerebbe che Tarantini avrebbe procurato ai due ex assessori regionali le prestazioni sessuali non solo di escort da lui pagate, ma pure di donne disoccupate, alcune anche con figli, che erano alla ricerca di un posto di lavoro e, in un caso, di una avvocatessa salentina di 28 anni che voleva far carriera nella pubblica amministrazione.

Le escort venivano inviate - secondo le indagini - direttamente da Tarantini per ottenere qualche aiuto dai due politici al fine di aggiudicarsi dalla Regione Puglia appalti in campo sanitario. Donne disoccupate si erano invece rivolte a Tarantini per essere messe in contatto con uomini politici ai quali avrebbero offerto sesso in cambio della promessa di un posto di lavoro in un ente pubblico, Regione Puglia e Camere di Commercio.

La ventottenne professionista salentina sarebbe andata a letto con uno o entrambi gli ex assessori regionali coinvolti ricevendo in cambio la promessa di un soddisfacente contratto di consulenza con la Regione Puglia.

(1 settembre 2009)

 

 

 

 

Indagato il dg del Policlinico per aver informato l'ex assessore regionale Tedesco

L'accusa si basa su un'intercettazione di una telefonata del settembre 2008

Bari, una talpa avvertiva i politici

Intini dal pm sui contatti con Bertolaso

L'imprenditore: ho conosciuto il capo della Protezione civile tramite Tarantini

Dattoli all'allora assessore: "Ti sei messo nei guai?"

di GIULIANO FOSCHINI e GABRIELLA DE MATTEIS

Bari, una talpa avvertiva i politici Intini dal pm sui contatti con Bertolaso

Gianpaolo Tarantini

BARI - C'era una "talpa" nell'inchiesta che ha coinvolto l'ex assessore della Regione Puglia Alberto Tedesco. E' l'ipotesi sulla quale sta lavorando il pm di Bari Desirèe Digeronimo, titolare di una delle quattro indagini sulla sanità pugliese. L'altro fascicolo, quello del sostituto procuratore Giuseppe Scelsi dal quale è stato stralciato il filone sul presunto giro di escort, ieri è stato invece caratterizzato dall'interrogatorio dell'imprenditore Enrico Intini, indagato per turbativa d'asta: a lui il pm ha chiesto, tra l'altro, notizie sui rapporti tra l'imprenditore Gianpaolo Tarantini e la Protezione Civile ed in particolare Guido Bertolaso.

Le inchieste di Bari procedono quindi in direzioni diverse. Il 18 giugno il direttore generale del Policlinico Vitangelo Dattoli è stato convocato a Palazzo di Giustizia come persona informata sui fatti. Ma durante l'audizione la sua posizione è cambiata. Al manager il pm ha contestato il reato di false dichiarazioni. Secondo la procura, avrebbe rivelato a Tedesco l'esistenza di un fascicolo che lo coinvolgeva.

L'accusa si basa su una intercettazione. In una telefonata del settembre del 2008 (Tedesco ha appreso di essere indagato a febbraio), Dattoli ha rivolto una domanda all'allora assessore che suona più o meno così: "Ti sei messo nei guai ?", aggiungendo poi che avrebbe parlato della questione con una persona di sua conoscenza. Il direttore generale si è difeso, sostenendo che la conversazione si riferiva alle difficoltà politiche di Tedesco. Dichiarazioni non ritenute attendibili. La procura è al lavoro per cercare riscontri all'ipotesi dell'esistenza di una talpa.

Sul fronte dell'altra inchiesta (un filone è il fascicolo nato dalle dichiarazioni di Patrizia D'Addario, la escort che ha raccontato di aver trascorso una notte con Silvio Berlusconi) il pm Scelsi ha ascoltato l'imprenditore Enrico Intini, vicino ad ambienti del Pd, accusato di turbativa d'asta insieme all'ex manager della Asl Lea Cosentino, a Gianpaolo Tarantini e Cosimo Catalano, titolare di una azienda di servizi. Al centro dell'inchiesta il presunto tentativo di truccare un appalto per le pulizie all'azienda sanitaria. "Abbiamo chiarito la nostra posizione" dice l'avvocato Federico Massa. Nell'interrogatorio c'è stato spazio anche per chiarire il rapporto tra Tarantini e Bertolaso. Intini ha raccontato di aver conosciuto il capo della Protezione civile tramite l'imprenditore barese.

(3 luglio 2009)

 

 

 

 

Sequestri e perquisizioni al Policlinico: un nuovo ramo dell'inchiesta di Scelsi

che porta a Giampi Tarantini. Ipotesi: illecito finanziamento pubblico

Bari, inchieste su appalti e finanziamenti

nel mirino anche i partiti del centrosinistra

La procura ha acquisito i bilanci delle forze politiche che sostengono Vendola ed Emiliano

di FULVIO DI GIUSEPPE

Bari, inchieste su appalti e finanziamenti nel mirino anche i partiti del centrosinistra

Desirè Digeronimo

BARI - Appalti per finanziare i partiti e voto di scambio. Sono queste le ipotesi avanzate nel provvedimento con cui il pm di Bari, Desirè Digeronimo ha ordinato ai carabinieri di acquisire i bilanci di alcuni partiti politici del centrosinistra pugliese e la documentazione relativa ai loro rapporti con le banche.

Un provvedimento che ha interessato questa mattina le sedi di cinque formazioni politiche: Pd, Prc, Socialisti autonomisti, Lista Emiliano e Sinistra e Libertà. Gli accertamenti riguardano l'ipotesi di illecito finanziamento pubblico ai partiti in riferimento al periodo compreso dal 2005 ad oggi, comprese le ultime elezioni al Comune di Bari.

Nell'inchiesta del pm Desirè Digeronimo sono finora indagate una quindicina di persone tra cui l'ex assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco, ora senatore e le ipotesi di reato sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, alla concussione, al falso, alla truffa; per alcuni reati si ipotizza l'aggravante di aver favorito un'associazione mafiosa. Al centro dell'indagine anche l'ipotesi della contiguità tra un clan della criminalità barese e un partito politico.

"Escludo con tranquilla coscienza qualunque ipotesi di coinvolgimento in fatti illeciti di Rifondazione comunista e Sinistra e libertà" ha commentato il governatore pugliese Nichi Vendola, a cui è giunta anche la solidarietà del ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, che si è detto "garantista come sempre e certo della più assoluta onestà del presidente Vendola".

Quello nelle sedi dei partiti non è stato l'unico blitz della giornata a Bari. Stamattina, infatti, altre perquisizioni e sequestri si sono registrati nell'unità operativa di neurochirurgia del Policlinico di Bari, diretta dal professor Pasqualino Ciappetta, docente ordinario di neurochirurgia.

Un nuovo filone d'indagine curato dal pm Giuseppe Scelsi, lo stesso che da tempo indaga sul presunto giro di tangenti organizzato dall'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini in campo sanitario e sulle giovani donne che il trentacinquenne barese avrebbe pagato e inviato alle feste organizzate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Palazzo Grazioli e Villa Certosa per conquistare l'amicizia del Cavaliere.

Secondo le ipotesi al vaglio della magistratura, Ciappetta avrebbe indotto alcuni suoi giovani collaboratori, che hanno col tempo occupato i posti chiave del reparto, a forzare diagnosi e a prescrivere protesi al fine di far acquistare dalle società di Gianpaolo Tarantini "stabilizzatori della colonna vertebrale", il cui prezzo è compreso tra i 18mila e i 30mila euro.

Stando alle denunce, i medici che non rispettavano la linea impartita da Ciappetta venivano emarginati. la Guardia di finanza ha sequestrato numerose cartelle cliniche, computer e compiuto verifiche su un microscopio apparentemente non censito nel reparto che Tarantini avrebbe ceduto alla struttura.

(30 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

L'imprenditore intercettato nel 2004. A un certo punto pensò anche di candidarsi

Tentativi di contatti anche con Sirchia. Ancora non chiaro se e quanto millantasse

Da Letta a Gasparri,

la tela di Tarantini

di GIULIANO FOSCHINI e GABRIELLA DE MATTEIS

Da Letta a Gasparri, la tela di Tarantini

Gianpaolo Tarantini

BARI - Non soltanto Silvio Berlusconi. La passione di Gianpaolo Tarantini per la politica e soprattutto per i politici comincia da lontano. Da cinque anni, almeno, quando i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria di Bari intercettano Gianpi Tarantini e, cercando di capire qualcosa sui suoi affari sanitari, ricostruiscono anche la sua ragnatela di rapporti. Si è a ridosso delle elezioni europee e amministrative del 2004 e in pochi giorni Tarantini racconta al fratello di un appuntamento a pranzo con Gianni Letta, riceve richieste di appoggio dalla segreteria del ministro Maurizio Gasparri, chiede incontri al ministro Girolamo Sirchia, sostiene il candidato sindaco di centrodestra a Bari ma tenta ammiccamenti anche con quello di centrosinistra, Michele Emiliano, "perché se vince lui - confida Tarantini - siamo fregati".

Dalla lettura delle intercettazioni, Tarantini sembra un militante di Forza Italia tanto che medita di scendere in campo in prima persona: prepara il campo per una sua candidatura al consiglio regionale nel 2005, ma poi nella notte tra il 14 e il 15 giugno 2004 cambia idea. Il centrodestra ha perso malamente a Bari città: "Fitto ha fatto una figuraccia - dirà Tarantini a un'amica -. Meglio lasciare stare".

I rapporti con l'ambiente rimangono comunque solidi. E di alti livelli. Il 30 maggio 2004, per esempio, Tarantini chiede a suo fratello Claudio "se vuole andare con lui a Porto Cervo per un incontro con Gianni Letta" e con una seconda persona, indicato quest'ultimo - scrivono i Carabinieri - "come braccio destro di Berlusconi". Non si sa se Tarantini millantasse o se, invece, l'incontro poi ci sia realmente stato. Certo, invece, è che la "segreteria del ministro Gasparri chiama più volte Tarantini per chiedergli un appoggio elettorale". Il 31 maggio, invece, agli atti c'è una telefonata nella quale Gianpaolo contatta un certo "Pino". "Gli chiede aiuto - ricostruiscono gli investigatori - per non disturbare il ministro della Sanità", che all'epoca era Girolamo Sirchia. Agli atti ci sono poi i rapporti tra Tarantini e due attuali senatori del Pdl, Guido Viceconte e Salvatore Mazzaracchio. I due (che non sono coinvolti nelle indagini) smentiscono, ma nell'inchiesta risulta che entrambi conoscessero Tarantini: il primo ha partecipato a un pranzo elettorale con 25 professori universitari.

Mentre il secondo, all'epoca assessore alla Sanità, avrebbe accompagnato l'imprenditore da un direttore generale di una Asl pugliese.

Tarantini - dicono gli investigatori - è politicamente "un giano bifronte". Negli ultimi anni, prima della folgorazione sulla via per Berlusconi, è stato vicino al Pd. Lo dimostra la cena elettorale - ora agli atti dell'indagine del pm Desireè Digeronimo - di autofinanziamento del Pd prima delle politiche del 2008. Quella sera c'era anche Massimo D'Alema, ma rimase poco. Lo portò via Emiliano che da pm aveva istruito la prima indagine sui Tarantini. "Quando entrai in quel ristorante e vidi quei signori - ricorda ora il sindaco di Bari - raggelai. Dissi a Massimo che era inopportuno che noi rimanessimo lì. E andammo via".

(20 luglio 2009)

 

 

 

Lea Cosentino sentita dai pm: "Il presidente Vendola non poteva

non conoscere i fatti". E rivela l'esistenza di un "comitato di affari"

Sanità, a Bari le accuse di Lady Asl

"Così pilotavano appalti e nomine"

di GABRIELLA DE MATTEIS e GIULIANO FOSCHINI

Sanità, a Bari le accuse di Lady Asl "Così pilotavano appalti e nomine"

Il direttore della Asl di Bari, Lea Cosentino

BARI - Racconta delle pressioni politiche, ricevute durante il suo mandato. Lea Cosentino, rimossa dall'incarico di direttore generale dell'Asl dopo aver ricevuto un avviso di garanzia, ha offerto al pm Desirèe Digeronimo nuovi spunti e riscontri alle ipotesi investigative sull'esistenza di un "comitato d'affari" che avrebbe pilotato appalti e nomine nel mondo della sanità pugliese. "Lady Asl" con il magistrato ha parlato per cinque ore dopo aver chiesto di essere ascoltata.

L'inchiesta è quella che il 6 febbraio ha portato alle dimissioni dell'ex assessore regionale alla Sanità, Alberto Tedesco. La posizione di "Lady Asl" è marginale, tanto che si avvierebbe verso l'archiviazione. Ha infatti chiarito il suo ruolo e sembrerebbe anche allontanato una serie di sospetti. È andato anche oltre. La Cosentino, alla quale venerdì è stato notificato un avviso di garanzia nell'ambito di un'altra inchiesta, quella del pm Giuseppe Scelsi, ha parlato di pressioni politiche, delle quali in molti erano a conoscenza. E ha aggiunto che anche il presidente della Regione Nichi Vendola non poteva non sapere.

Ma sono i particolari a rendere il contenuto dell'interrogatorio importante, fondamentale per l'inchiesta. Lea Cosentino (difesa dall'avvocato Francesca Conte) ha citato gli appalti al centro del fascicolo. Accennato alle nomine dei primari, ma soprattutto raccontato del rapporto tra i fornitori delle Asl e il mondo della politica. Dichiarazioni non generiche, ma puntuali che il magistrato e i carabinieri del reparto operativo stanno incrociando con i dati delle intercettazioni telefoniche e ambientali. Ad ogni affermazione del manager corrisponde un'ipotesi già formulata dalla Procura che lavora all'indagine da più di un anno.

L'inchiesta, al momento, conta quindici indagati tra manager delle Asl e imprenditori, accusati di aver pilotato gli appalti e di aver costituito "un'organizzazione criminale nella pubblica amministrazione". Lunedì, davanti al pm Digeronimo, comparirà il governatore Nichi Vendola che sarà ascoltato come persona informata sui fatti: spiegherà il contenuto di un'indagine interna avviata dalla Regione sul caso sanità. Intanto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, commentando le dichiarazioni dell'imprenditore Enrico Intini (accusato di turbativa d'asta), chiarisce: "Intini dimostra di aver la memoria molto corta. Nel maggio del 2007, infatti, fui presentato al signor Intini dal professor Francesco Boccia, allora capo dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali, sotto il governo Prodi. In ogni caso mai abbiamo dato un appalto né a Intini né a Tarantini". Boccia puntualizza: "Presentare gli imprenditori che si rivolgevano alla Presidenza del consiglio a Bertolaso faceva parte del mio lavoro".

(4 luglio 2009)

 

 

 

 

 

L'INCHIESTA. Due a Villa Certosa, 5 a Palazzo Grazioli. Cocaina a fiumi alle feste di Tarantini

Le giovani anche ad altre feste in Italia, con imprenditori e politici, tra cui tre esponenti del Pd

Bari, ascoltate 19 ragazze

sette incontri nel mirino dei pm

di GABRIELLA DE MATTEIS e GIULIANO FOSCHINI

Bari, ascoltate 19 ragazze sette incontri nel mirino dei pm

BARI - Diciannove ragazze già ascoltate. Una lista di trenta nomi almeno di donne che potrebbero essere state coinvolte nella vicenda. Le prime conferme, almeno per alcune di loro, di aver partecipato alle feste con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E poi il racconto di altri incontri: cinque a Palazzo Grazioli e almeno due a Villa Certosa. La procura di Bari prova a chiudere il primo filone d'indagine sull'inchiesta che riguarda Gianpaolo Tarantini: il sostituto procuratore, Giuseppe Scelsi, vuole infatti circoscrivere il capitolo sullo sfruttamento della prostituzione. Al momento l'unico caso certo è quello che riguarda Patrizia D'Addario, ma gli investigatori stanno battendo altre strade. Le ragazze ammettono di aver partecipato ad altre feste, oltre a quelle che riguarderebbero il premier. A queste (a Bari, Cortina, Milano e Roma) avrebbero partecipato - hanno raccontato le ragazze agli investigatori - imprenditori, professionisti e politici.

Esiste poi un capitolo sulle gite all'estero. Racconta Patriza e confermano Barbata Montereale e un altro paio di ragazze, che nella loro agenda ci sono tre, quattro viaggi fuori dall'Italia: c'è quello a Dubai, documentato con le foto insieme con alcuni sceicchi. E almeno due nei casino del Montenegro. Non solo: si parla di nove appartamenti in centro e sei ville nell'immediata periferia dove si svolgono due volte a settimana feste a "luci rosse". Ogni tanto però arrivano dei no. Come quello che Patrizia riserva quando le viene chiesto dall'entourage di Tarantini di partecipare al festeggiamento del Bari in serie A insieme con un gruppo di giocatori.

Negli interrogatori le ragazze non fanno soltanto il nome dell'imprenditore barese. Raccontano che in più occasioni il ruolo di raccordo sarebbe stato fatto da Massimiliano Verdoscia, amico fraterno di Gianpaolo, l'unico a essere rimasto sempre accanto a lui negli ultimi mesi: non è un caso, infatti, che fosse l'unico invitato barese alla grande festa che a fine aprile Tarantini ha dato a Casina Valadier per il suo compleanno. Quella sera c'era gran parte del jet set romano, compreso Paolo Berlusconi.

Dal racconto delle teste emerge però un secondo capitolo della vicenda. Quello più serio, dicono gli investigatori: la cocaina. Nelle feste a Bari, così come in quella in Sardegna, girava tanta droga. Veniva offerta a tutti, servita come se nulla fosse: una ragazza ha fatto il nome e cognome di un politico che tirava con una banconota da 500 euro. Insomma, un vespaio infinito che dopo aver coinvolto per la vicenda donne il presidente del Consiglio, rischia ora di far scatenare un terremoto negli ambiti che contano baresi e pugliesi. Nelle prime informative già si parla di un vero e proprio "sistema Tarantini": un giro di donne, droga, viaggi, favori e mazzette costruito con l'unico obiettivo di far guadagnare posizioni alle sue aziende. Un sistema che, raccontano le intercettazioni, ha coinvolto anche alti ufficiali della Guardia di Finanza che (venuti a sapere dell'amicizia di Tarantini con Berlusconi) si rivolgevano a lui per chiedere sponde per le loro carriere o favori per i loro familiari.

Infine, ma non per ultimi, gli appalti: Tarantini ha il controllo assoluto della gestione delle protesi in Puglia, tanto che le sue aziende sono al centro anche di una seconda indagine della procura di Bari. Ma la sanità non è il suo unico business. Da qualche mese aveva puntato alla Protezione civile.

(25 giugno 2009) Tutti gli articoli di politica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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